giovedì 28 febbraio 2008

Il Giocatore - Il mattino ha l'oro in bocca

Stavo ascoltando la radio e parlavano di un film che uscirà nelle sale domani: "Il mattino ha l'oro in bocca". L'ennesimo film tratto da un libro "Il giocatore (ogni scommessa è un debito)" edito da Baldini Castoldi Dalai.
Perchè parlare di questo oggi?
Innanzitutto l'autore del libro è Marco Baldini, avete presente quello che lavora assieme a Fiorello in Radio, quello che fa la pubblicità della Fiat con lui, e recentemente hanno avuto un breve spazio in televisione...si proprio quello.
Il libro parla della sua storia di giocatore d'azzardo, di una persona che si rovina, perseguitato dai debiti e dagli strozzini, un vizio, le corse dei cavalli, che si trasformano in una malattia.
Sì, il gioco d'azzardo può diventare una malattia. Mi viene in mente anche un'altro personaggio famoso che si è rovinato nei Casinò, Pupo.
Ho lavorato in passato in una sala Bingo. So in prima persona che ambiente triste sia quello del gioco.
Ci sono gli avventori occasionali, su quello nulla da ridire, un modo come un altro per passare la serata e fare qualcosa di diverso. Ma quando ci passi 5 giorni a settimana lì dentro, inizi a riconoscere determinate persone, quelle che sono lì tutte le sere, le vedi che giocano, partita dopo partita, non sai quanto spendono, ma facendo un calcolo approssimativo uno ci può arrivare. Una tristezza unica. Anche perchè i giocatori non si rendono conto di essere malati. E' molto fumoso il punto in cui si passa da giocatore a malato, appunto per questo molto difficile da riconoscere, e come in tutte le droghe e malattie i diretti interessati sono gli ultimi ad accorgersene, lo fanno quando ormai è troppo tardi.
Io non so cosa farei se capitasse nella mia famiglia un giocatore d'azzardo. Sarebbe troppo facile dire "A me non succederà mai!". Di certo chiunque deve essere consapevole che una situazione del genere non si può lasciare perdere, occorre un intervento duro, una terapia se necessario (sono di parte in questo senso), ma non ci sognamo di risolvere il problema da soli, ci serve aiuto e prima lo riconosciamo e meglio è. Ovviamente amici e parenti che riconoscono questo vizio dovrebbero intervenire tempestivamente.
Non so perchè questo argomento mi sta particolarmente a cuore. Forse in un'altra vita ero una giocatrice, o lo era qualcuno a me caro. In questa vita non mi sono mai trovata a fare i conti con questo problema.

martedì 5 febbraio 2008

Delusione

La risposta che aspettavo da qualche settimana è arrivata. E non è positiva. Ed io sono triste.
Quasi tre settimane fa ho fatto un colloquio di lavoro. Un lavoro nel mio settore, per fare quello che mi piace, quello per cui ho studiato, in una zona in cui mi piacerebbe vivere (tra Bologna e Ferrara). Oggi ho saputo che hanno scelto un'altra persona. O meglio hanno scelto una ragazzina che si è proposta come stagista, mettendolo nel culo a me e tutti quelli che come me speravano in questo contratto. Sono enormemente, tristemente delusa.
Delusione e tristezza che sono aumentati quando ho guardato negli occhi Sandro e ho dovuto dirgli che è il caso di fissare la data della partenza, perchè non posso stare ancora qui.
Leggere nei suoi occhi la mia stessa tristezza e la mia stessa delusione.
Ma lui è un ragazzo d'oro, mi ha detto che in ogni caso ritornerò. Si, ma la mia vita non è ancora qua vicino a lui. E per dirla tutta la mia vita non è neanche giù, dove ormai non ho più nessun legame, tranne la mia famiglia.
Adesso, mentre scrivo, lo guardo dormire e penso che mi mancheranno tutti i discorsi fatti, tutte le coccole e le risate, le prese in giro.
Ci saranno di nuovo, ma mi stavo abituando a questa vicinanza, ad averlo sempre tra i piedi, a dargli fastidio e farmi dare fastidio in modo giocoso.
Mi si stanno riempiendo gli occhi di lacrime.
So che riuscirò prima o poi a trovare qualcosa. Ma quando? Ma dove? Continuavo a ripetermi di non sperarci troppo che poi ci sarei rimasta male. Ma stavolta ci speravo per davvero. Ci credevo. Forse proprio per questo è stata una cocente delusione.
Come al solito andrò avanti, mi scrollerò di dosso anche questa batosta e guarderò avanti. Ma sono stanca.